Collegiata dei Santi Andrea e Bartolomeo
L’esterno della chiesa

Storia di una comunità

Storia e Arte a S. Andrea

L'esterno di S. Andrea

L'interno di S. Andrea

Nel corso dei secoli

Il caso di S. Andrea ad Orvieto

I sotterranei di S. Andrea

I numerosi rifacimenti avvenuti nel corso dei secoli hanno cancellato l’impianto originario fino all’ultimo radicale e dibattuto restauro che ha interessato la chiesa dal 1926 al 1930, su progetto di Gustavo Giovannoni, e che ne ha ridisegnato l’intero prospetto sulla piazza.

Demolita la parte superiore della facciata, restaurata nel corso del XVII secolo su modello tricuspidale del Duomo, è stata ricostruita in tufo con una tripartizione delineata da lesene ottagonali, al centro del quale è sito il rosone in marmo rosso di Prodo composto da vetrate, opera di Ilario Ciaurro (1928).

Nella parte inferiore della facciata si conserva l’organismo preesistente, con l’elegante portale di Vito di Marco da Siena su progetto di Mastro Vetrino (1487-1488 ca.), nel quale è stata inserita una scultura contemporanea raffigurante la Madonna con Bambino fra S. Andrea e S. Bartolomeo, opera di Antonietta Poli Pogliani (1928).

Lungo il fianco sinistro della chiesa, demolite le piccole botteghe e le abitazioni che vi erano collocate, è stato realizzato un portico, con arcate a tutto sesto, alternate da formelle di maiolica raffiguranti le sette arti maggiori, opera di Ilario Ciaurro.

Il campanile adiacente alla chiesa, a pianta dodecagonale con tre ordini di bifore, è stato ricostruito adeguando il progetto iniziale alle aperture medievali rinvenute con la esterno-1demolizione dell’intonaco, sul modello di quello della Badia dei S.s. Severo e Martirio di Orvieto.