Altri monumenti
La Confraternita della Misericordia

Il complesso della Misericordia

La pala d'altare della Misericordia

La chiesa di S. Agnese

La chiesa di S. Rocco

La chiesa di S. Bartolomeo

L'Annunciazione del Mochi

L

Il Vescovo di Orvieto, Mons. Giorgio della Rovere, nell’anno 1495 concesse alla Società di S. Girolamo, costituita dai  nobili cittadini orvietani, il Monastero delle monache di S. Agnese.

In questa chiesa, sotto il titolo di S. Giovanni Decollato, fu istituita la confraternita della Misericordia, fondata il 14 febbraio 1556 con Breve speciale del pontefice paolo IV: promotore di questo pio sodalizio fu il cardinale Simoncelli.

Un Breve di Gregorio VIII del 1573 concedeva alla Compagnia della Misericordia di Orvieto di potere di liberare ogni anno, nella festa della Decollazione di S.Giovanni Battista, un bandito di vita a sua elezione, eccettuati quelli che fossero condannati per delitto di eresia, lesa maestà ed incendiari, ed un altro bandito di galera nel Venerdì Santo in onore della Santissima Croce.

Ogni anno poi, in occasione della ricorrenza di S. Giovanni Battista, i fratelli conferivano una dote ad una povera zitella.

ll complesso della Misericordia è ubicato nel centro storico di Orvieto ed è costituito da un corpo di fabbrica che si articola su due piani e da una porzione seminterrata di minor sviluppo planimetrico: i piani sono tra loro indipendenti.
ll piano interrato è costituito da grandi ambienti coperti a volta tra loro intercomunicanti, di cui, quello più estremo è di discreta fattura costruttiva.

Il piano terreno è caratterizzato dalla presenza del pregevole oratorio e della chiesa, ora sconsacrata, dedicata a S. Agnese. Nel complesso della Misericordia, infatti, si trovavano annesse due piccole chiese con il rispettivo altare, uno di san Girolamo, conprotettore, l’altro di S. Agnese.

Nell’elegante porta di basalto che immette al piano terreno del complesso della Misericordia, sull’architrave è scolpita in modo magistrale la testa di S. Giovanni Battista che alcuni attribuirebbero alla mano dello Scalza.
Architrave dell'ingresso al complesso della Misericordia