Orvieto è nota per monumenti celebri come il Duomo ed il pozzo di S. Patrizio ma, forse, non altrettanto eloquenti per la storia delle origini della città. La chiesa di S. Andrea e S. Bartolomeo, la Collegiata dei Santi Andrea e Bartolomeo, invece, testimonia la rinascita di Orvieto, la città vecchia (> Urbs vetus > Urbevetus > Orvieto), dopo la distruzione perpretata dai romani nel 264 a.c., e documenta la storia del sito dall’età villanoviana fino all’età moderna.

E’ nel VI° sec. che gli orvietani, deportati nella zona di Bolsena, rientrano sull’acrocoro fondando (e forse traslando) la basilica: da questo momento è iniziata la nuova storia di Orvieto. La scelta della zona dove edificare la basilica non è probabilmente casuale ed è legata a motivi “logistici” ma anche di culto. Non è storicamente certo, ma reperti epigrafici ora smarriti testimonierebbero la presenza, nello stesso luogo, di un tempio dedicato a Giunione Herbana.

La crescita straordinaria della città durante il medioevo ha visto la Chiesa, e l’area dove sorge, come punto nodale e vitale con la probabile presenza di ospedali e di ordini ospitalieri a servizio di chi, anche per motivi commerciali, frequentava la zona (si ricordi l’ancora presente via Loggia dei Mercanti). La stessa chiesa di S. Andrea presentava sulla facciata una nicchia con un affresco di S. Giovanni l’Ospitaliere ed al suo interno, l’agiografia del Santo

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DATA DI PRIMA PUBBLICAZIONE: 8 aprile 2017

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