Altri monumenti
La Pala d’Altare della Misericordia

Il complesso della Misericordia

La pala d'altare della Misericordia

La chiesa di S. Agnese

La chiesa di S. Rocco

La chiesa di S. Bartolomeo

L'Annunciazione del Mochi

Pietà, scuola del Carracci, XVI sec.

La pala era situata originariamente nella chiesa di S.Giovanni in Decollato poi divenuta Oratorio della Confraternita della Misericordia.

E’ stata oggetto nel 2012 – 2013 di un accurato restauro reso possibile grazie al finanziamento concesso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e l’opera è momentaneamente esposta e visibile presso Palazzo Coelli.

Il 2 settembre 2014 il commissario della Confraternita della Misericordia, don Luca Conticelli, ha dato l’annuncio che la pala non è da attribuirsi, come sostenuto da diverse fonti fino ad allora, a Gerolamo Muziano, bensi ad un autore formatosi alla scuola di Annibale Carracci la cui pietà è conservata al museo del louvre e di cui la pala dell’altare è una evidente copia. L’indagine e lo studio è stato condotto dalla dott.ssa Giovanna Bandinu, coordinatrice dell’Ufficio per i beni culturali della Diocesi.

Nella galleria fotografica sono visibili le foto originali di F. Zeri, della Pietà del Carracci presente al Louvre e della pala della Misericordia.

Interessante e significativo il confronto tra i dettagli della pala del Carracci e quella dell’Oratorio di Orvieto.
Volto-Cristo

La pala d’altare dell’Oratorio della Misericordia:
studio per l’attribuzione dell’opera
Giovanna Bandinu

Il 2 settembre 2014, il parroco di S. Andrea e Commissario della Confraternita della Misericordia, Don Luca Conticelli, ha emesso un comunicato in merito ad un’opera dello splendido Oratorio della Misericordia di Orvieto.

Al di là dei contenuti scientifici, il comunicato contiene un un forte richiamo alla necessità di non fermarsi mai nella ricerca e nello studio storico ed artistico delle opere e monumenti cittadini, poiché molto è possibile scoprire, e recuperare, se non ci si arrende di fronte all’apparente evidenza di giudizi che, a volte, appaiono immutabili. Questo a motivo di impegno e buona volontà nel continuo recupero di un patrimonio che è ricchezza per la città.

Ogni anno, nel giorno in cui ricorre la festività di San Giovanni Decollato, era consuetudine che le porte dell’Oratorio della Misericordia si aprissero al pubblico: ciò, al momento, non è più possibile per i noti problemi di sicurezza della struttura che ne impediscono l’accesso. Don Luca Conticelli, quindi, nell’impossibilità di aprire il sito storico-artistico, ha comunicato che:

per non dimenticarci di questo splendido luogo, si vuole omaggiare il pubblico con notizie storiche e storico-artistiche dell’Oratorio della Confraternita di san Giovanni Decollato, anche alla luce di recenti studi e scoperte apportati dalla dott.ssa Giovanna Bandinu dopo il restauro della pala dell’altare della Misericordia raffigurante “La Pietà”.

La dott.ssa Giovanna Bandinu, coordinatrice dell’Ufficio dei Beni Culturali della Diocesi, ha quindi comunicato l’esito dei suoi studi ed indagini:

Attualmente, la pala è esposta (fino al 2018) presso Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, ente finanziatore del restauro. Il lavoro di recupero e restauro della pala è stato promosso in concerto, oltre che dalla Fondazione suddetta, dal rettore della Confraternita della Misericordia don Luca Conticelli, l’Ufficio per i Beni Culturali della Diocesi e la Soprintendenza di settore dell’Umbria nelle persone del soprintendente dott. Fabio De Chirico e del funzionario di zona il dott. Giovanni Luca Delogu. Il restauro è stato eseguito tra il 2012 e il 2013 dalla ditta Roberta Rizza Conservazioni Beni Culturali.

Lo studio della pala dal punto di vista storico e storico-artistico è iniziato dalla sottoscritta, dott.ssa Giovanna Bandinu per la presentazione dei lavori di restauro dell’opera. Sono venuta in possesso di alcune notizie su questa bella pala d’altare, presso l’Archivio Vescovile di Orvieto, l’Archivio di Stato di Orvieto e l’Archivio della Confraternita della Misericordia di Orvieto, e ho messo in relazione la Pietà dell’Oratorio di Orvieto con il dipinto di Annibale Carracci oggi conservato al Louvre (proveniente dalla chiesa di S. Francesco a Ripa in Roma).

Pala della Misericordia, Foto di F. Zeri, 1950

Proseguendo nella ricerca, ha appurato che l’opera tra gli anni ’50-’70 è stata oggetto di studio da parte di Federico Zeri, le cui foto riprodotte e consultabili nella fototeca on-line della Fondazione Federico Zeri, presentano la seguente dicitura “Anonimo, Pietà con san Francesco d’Assisi e santa Maria Maddalena”; Oratorio della Misericordia di Orvieto, Copia da Carracci.

Dalla ricerca bibliografica, risulta che il primo storico che cita “La Pietà” della Misericordia di Orvieto è stato Pericle Perali (Orvieto: Notizie storiche […], Roma 1979, p. 164), il quale attribuisce la paternità dell’opera a Girolamo Muziano, confermato nuovamente nel 1975 dalla Soprintendenza di settore dell’Umbria, in una schedatura fotografica in B/N.

Il precedente studio effettuato da Federico Zeri, conferma la mia ipotesi, ossia che si tratta di un soggetto iconografico identico a quello realizzato da Annibale Carracci a Roma, facendo decadere (secondo il mio parere) definitivamente l’attribuzione a Girolamo Muziano, in quanto l’artista muore nel 1592 e Carracci realizza per la prima volta questa iconografia, ossia “La Pietà con S. Francesco d’Assisi e santa Maria Maddalena” per S. Francesco a Ripa in Roma tra il 1602-1607. Tale modello iconografico sarà ripreso dagli allievi della sua bottega e da molti seguaci, soprattutto nel Lazio, in Umbria e nelle Marche.

Pieta di A. CarracciPersonalmente non so dire quando l’opera sia arrivata nella chiesa dell’Oratorio della Misericordia. Le recenti indagini diagnostiche, effettuate dalla ditta Emmebi Diagnostica Artistica, hanno fatto emergere che la pala non era sagomata (come la vediamo oggi) ma rettangolare, come l’opera del Carracci conservata al Louvre (tra l’altro delle stesse dimensioni della pala di Orvieto) e di altre copie (avente stesso soggetto iconografico) sparse in altri edifici del centro Italia, che per motivi di studi ancora in corso, non menziono. Continuando, si conferma la validità del risultato dato dalle indagini sopra menzionate, in quanto il vecchio telaio ligneo della pala, nella parte alta, è stato ricostruito per adattarlo alla mostra d’altare in legno intagliato e dorato del 1649 che ha ospitato l’opera fino agli inizi del 1980.

La scoperta di una nuova copia dell’artista bolognese, getta sicuramente nuova luce sugli studi inerenti l’iconografia della pala che raffigura “La Pietà” del Carracci nel Seicento Italiano, anche perché nella prassi artistica le copie hanno avuto un peso determinate nella stima dell’originale e alle sue repliche. Siamo in presenza di un’intera filiera di copie; alcune (una tra l’altro delle stesse dimensioni) presentano un diverso paesaggio collinare sullo sfondo (come nella pala di Orvieto), dissimile dall’opera del Carracci esposta al Louvre.

confronto-tele-1La pala che raffigura “La Pietà” dell’Oratorio della Misericordia di Orvieto, secondo le ricerche effettuate dalla sottoscritta fino ad oggi, sembra essere stata realizzata nel primo trentennio del sec. XVII da un copista di ambito bolognese, formatosi presso la bottega romana di Annibale Carracci.